Molte persone considerano novembre un mese “triste”, vuoi per la ricorrenza dei defunti, vuoi per gli alberi che perdono le foglie o per la notte che – con il passaggio all’ora solare – repentinamente prende il sopravvento sulla luce del giorno. Eppure novembre, sulle nostre tavole, ci sa regalare un tripudio di colori e di sapori forse ancora più intensi e interessanti rispetto a quelli che di norma troviamo nei mesi estivi. Così a beneficiarne non è soltanto il gusto, ma anche la nostra salute che come ben sappiamo comincia proprio da ciò che mangiamo.
L’aglio – riconosciuto da secoli come antibiotico naturale, nonché toccasana per i suoi effetti curativi nelle più disparate patologie – la cipolla (dai poteri antiossidanti e antitumorali), lo scalogno che rappresenta una via di mezzo tra l’aglio e la cipolla, costituiscono la base per realizzare molti piatti non solo saporiti, ma anche naturalmente sani, ai quali si possono accompagnare un’infinità di verdure. A partire dalle semplici insalate, che con una porzione di circa 80 grammi, ci garantiscono un pieno di salute: una porzione di cicoria, ad esempio, ci offre ben il 27% del nostro fabbisogno quotidiano di vitamina A in appena 8 Kcal; una porzione di indivia, a fronte di sole 13 Kcal, contiene molta vitamina C (il 29% del fabbisogno giornaliero), il 26% di vitamina A, nonché sali minerali quali magnesio e ferro; una porzione di lattuga, con 15 Kcal, ci fornisce il 28% del nostro fabbisogno giornaliero di vitamina A, mentre il radicchio in appena 10 Kcal ci garantisce il 10% dell’apporto giornaliero consigliato di fibra, favorendo anche la digestione. La valerianella, altra insalata di questa stagione autunnale, apporta addirittura l’87% del fabbisogno quotidiano di questa importante vitamina.
Se per i vostri gusti le insalate appaiono troppo frugali e poco soddisfacenti sotto il profilo dei sapori, novembre è davvero magnanimo e vi concede l’imbarazzo della scelta: zucche, carciofi, porri, spinaci, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavoli cappuccio, cavoli verza, cime di rapa, ravanelli. E ancora carote, finocchi, patate, rape, sedano, sedano rapa… Fino ai legumi secchi, fagioli in particolare, ma anche i funghi che rappresentano un’ottima fonte di minerali (fosforo, potassio, selenio e magnesio su tutti) per concludere con il non plus ultra del gusto – il tartufo – che oltre a contenere una buona dose di magnesio e di calcio, appare privo di colesterolo e quindi adatto anche a chi soffre di problemi cardiovascolari.
Se dopo questa scorpacciata di verdure del mese avete ancora fame, potete saziarvi con la frutta di stagione, anche in questo caso variegata e colorata, a cominciare dalle immancabili mele, seguite da pere, kiwi e uva (purché senza eccedere), fino a frutti tipici della stagione invernale quali arance, limoni, mandarini, clementine, pompelmi, ma anche castagne, tutta la frutta in guscio, cachi (anche qui senza eccedere), per concludere con frutti un po’ meno conosciuti – e proprio per questo tutti da scoprire – come la melagrana, il fico d’India, il bergamotto che è composto per circa l'80% di acqua ed è ricco di vitamine (A, C e gruppo B), fibre, flavonoidi, acido citrico,fibre e minerali (sodio, potassio, magnesio e calcio) oppure il cedro, frutto simile al limone che contiene una buona quantità di vitamina C, sali minerali e flavonoidi in appena 32 Kcal per 100 grammi di prodotto. Attenzione però: il cedro candito, quello che si trova ad esempio nei panettoni, di calorie ne apporta ben 188. Pertanto, come sempre, conta non solo cosa e quanto si mangia, ma anche il procedimento subito dall’alimento prima che finisca dal nostro piatto al nostro organismo.
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