Dopo i sobri mesi invernali e la timida stagione primaverile, l’arrivo dell’estate porta sulle nostre tavole un’esplosione di colori, di profumi e di sapori che rendono davvero ricco e vasto – per tutti i gusti – il paniere della frutta e della verdura di stagione fra cui scegliere.
Sul fronte delle verdure fanno capolino i cetrioli – composti per oltre il 96% di acqua, in grado di apportare con una porzione di 200 g circa il 23% del nostro fabbisogno giornaliero di Vitamina C a fronte di appena 28 calorie – i fagiolini (poveri di calorie, appena 34 kcal per 200 g, ricchi di Vitamina A e B1, potassio e ferro), le melanzane (in poche calorie, appena 30 kcal in 200 g di prodotto, vi è il 21% del fabbisogno giornaliero di fibra), i peperoni (200 g di peperoni crudi apportano, con sole 44 kcal, tre volte il fabbisogno quotidiano di Vitamina C, il 43% del fabbisogno di Vitamina A e il 15% del fabbisogno di fibra), i piselli (150 grammi di prodotto apportano il 57% del fabbisogno quotidiano di Vitamina B1, il 31% di fibra, il 22% di fosforo e il 19% di Vitamina B2), ma soprattutto il protagonista indiscusso della nostra dieta mediterranea: il pomodoro che contiene pochissime calorie mentre è ricco di vitamine e di altri elementi antiossidanti che contrastano i radicali liberi proteggendo così le cellule del nostro organismo dall’invecchiamento e da molte gravi malattie.
Che un bel piatto di pastasciutta condita col pomodoro fresco e con un filo d’olio extravergine d’oliva sia sinonimo di salute e benessere appare ormai una certezza documentata anche dalla medicina ufficiale; tuttavia la comparsa di tale pietanza sulle nostre tavole è un fatto relativamente recente poiché la pianta del pomodoro fu importata in Europa dal Sud America ad opera degli spagnoli solo nel corso del XVI secolo, senza contare poi che i suoi frutti, ancorché molto apprezzati a livello visivo, vennero considerati non commestibili per molto tempo. Ma la diffidenza nei confronti dei pomodori, come d’altronde verso le melanzane che appartengono alla stessa famiglia delle Solanacee, era tanta e, per certi versi, non del tutto infondata. Così il pomodoro diventò un alimento solo alla fine del Settecento, dapprima in Francia e nell’Italia meridionale, poi nel resto d’Europa.
Per farlo apprezzare in America ci sarebbe voluto ancora più tempo. Nel 1820, infatti, il colonnello Robert Gibbon lasciò sbigottita la folla che lo aveva visto mangiare un pomodoro intero e sopravvivere alla “temeraria prova”.
Secondo altre credenze del ‘500 e del ‘600, il pomodoro avrebbe avuto poteri afrodisiaci tanto da essere impiegato nelle pozioni magiche e nei filtri d’amore. Non è un caso, dunque, se a quel tempo tutte le lingue lo identificavano come “mela dell’amore”: love apple in inglese, pomme d’amour in francese, Libesapfel in tedesco e mela d’oro in italiano. Poi il suo nome venne cambiato in tomato (inglese) e tomate (tedesco, francese e spagnolo) chiare derivazioni dal termine azteco tomati. Solo la lingua italiana continuò a chiamarlo “pomo d’oro”, quasi a voler inconsciamente sottolineare il rapporto del tutto particolare che lega questo prezioso frutto alla nostra impareggiabile tradizione culinaria.
Ma il mese di giugno ci propone anche altre verdure – aglio, barbabietole, bietole da costa, cavoli, lattuga riccia, ravanelli, rucola, spinaci – e tante erbe aromatiche: acetosa, alloro, basilico, erba cipollina, finocchio selvatico, maggiorana, menta, origano, pepe romano, prezzemolo, rosmarino, salvia e timo.
Anche per il capitolo frutta di stagione, giugno ci riserva molte gradite new entry, con frutti colorati e molto gustosi ma, soprattutto, ricchi d’acqua, il che è fondamentale per non disidratarci nelle giornate di maggior calura estiva.
Ecco quindi il melone ricchissimo di acqua e di una modesta quantità di zuccheri. Il melone, inoltre, è ricco di Vitamina A (200 grammi di prodotto apportano al nostro corpo più della metà del fabbisogno giornaliero), nonché di vitamina C che si attesta al 67% del fabbisogno quotidiano per porzione. Da non dimenticare, infine, l'apporto di potassio, che rappresenta circa il 17% del nostro fabbisogno giornaliero.
Altro frutto molto dissetante è l’anguria che contiene ben il 95% di acqua e pur risultando molto dolce – non per un’alta percentuale di zuccheri, bensì per la presenza di sostanze aromatiche – ha pochissime calorie: appena 22 Kcal per una fetta di 150 g.
Poco conosciute, e ancor meno apprezzate, sono le nespole che contengono ben l’85% di acqua.
Completano il quadro altri frutti molto colorati e succosi come: albicocche, ciliegie, fragole, pesche e prugne. Sul fronte degli agrumi, in questi caldi mesi estivi, resiste soltanto il limone, il cui succo ci offre una bevanda molto dissetante e salutare.
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